Ho letto la prima parte di questo romanzo piano piano, per gustarne ogni particolare, e gli ultimi capitoli tutti d’un fiato, quando il racconto si è fatto progressivamente sempre più avvincente e accattivante. Come sempre la Facchini stupisce: ti fa accomodare, apparecchia la casa della sua storia con le descrizioni dettagliate e la scrittura limpida di sempre, e poi…quando meno te l’aspetti, quando inconsciamente provi a definirla dentro un genere o tenti di anticiparne il finale, arriva un colpo di scena che sorprende, si sviluppa una storia drammaticamente sconcertante. Un episodio che porta la riflessione su un piano ancora più profondo, che scardina ogni pregiudizio, e mostra i protagonisti, ed i vari personaggi del racconto, sotto una luce diversa. E quella che, fino a quel punto, ti era sembrata una delicata- seppur complessa- storia di amicizia e di amore, acquista improvvisamente sfumature più nere e misteriose. E cominci a pensare che quel mistero, sottilmente, era arrivato, goccia a goccia, già prima di quel momento…ma tanto era impercettibile la sensazione, che solo ora riesci a coglierla appieno. Sullo sfondo un suicidio (già annunciato nelle prime pagine) e un omicidio (seppur involontario, di cui si saprà solo alla fine). Una narrazione che porta, un gruppo di ragazze e ragazzi, cresciuti in una casa Comune -ed in particolare Edo- a intrecciare le loro vite con quella di Sasha, una compagna di classe, un’ adolescente smarrita, che ha perso la madre suicida. Tanti personaggi si sviluppano intorno a lei e a loro: lo zio e il suo Bar Einstein, che presto sarà necessariamente chiuso, la comprensiva zia e i suoi due bambini. L’amico fotografo, che rivelerà importanti informazioni sul conto della bellissima madre morta, Dalia. E poi gli amici del quartiere malfamato nella zona ovest. Infine i nonni, che subentrano, e “salvano” la ragazza, e non solo lei, dai suoi ricordi e dalle sue scoperte e rivelazioni ricevute. Una scrittura fitta, piena di potenti descrizioni, di luoghi e personaggi. I protagonisti sono estremamente caratterizzati, con dettagli, fisici e di personalità, fin dalle prime pagine. Le riflessioni sono tante, alcune viaggiano oltre la storia, in un modo che solo un buon libro sa innescare. Quante verità ci sono? quante verità occultiamo? quante volte chiudiamo gli occhi perché vedere e affermare è faticoso, ci fa male? Quante bugie raccontiamo oggi alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi? Quanto risulta realmente attendibile questo sacro mondo degli adulti, pieno di regole, e di controllo? Quanto ci rappresenta veramente? Quanto di bene c’è nel male e quanto di male nel bene?