Oggi sei nato tu, bambino mio.
Ed io sono rinata mamma.
Sette anni, un soffio.
Ti osservo diventare per-sona
(suonare e risuonare attraverso l’esperienza delle cose).
Io non so cosa fossi prima.
Tu sei arrivato e mi hai insegnato a conoscermi, e a riconoscermi.
Di quel pomeriggio di 7 anni fa, ricordo ogni dettaglio: la paura di perderti, il monitoraggio, l’ossigeno, il tuo papà che aspettava fuori, con lo zainetto sulla schiena e occhi nuovi (mai visti prima). Ricordo la dolcezza dell’anestesista, e la fretta dell’infermiera. Ricordo quell’ascensore grigio, e quella mamma che urlava disperata. Ricordo persino l’ultima cosa che avevo mangiato, cosa indossassi.
Prima che tu nascessi.
Poi è accaduto.
Ti hanno strappato al caldo accogliente della mia pancia, e ti hanno portato vicino alla mia testa, perché potessi baciarti.
Non mi era permesso abbracciarti, non ancora.
Subito ti ho guardato negli occhi.
Eri tu.
Sei tu.
Quello sguardo deciso, forte, pieno.
Come nei miei sogni di mamma.
Più bello, sei nato.
Dopo un istante lunghissimo eri attaccato al mio seno.
E lì sei rimasto per quasi tre anni.
Oggi ti osservo e ti vedo per-sona.
Sei presente, in ogni cosa.
In ogni sfumatura della nostra esistenza.
Sei parte fondante di questo Cerchio di Luce.
Ieri mi hai chiesto:
mi vorrai sempre bene mamma?
Ti ho risposto senza parole.
E resto ancora in quell’abbraccio.
Per sempre.
❤